Vini del Lazio: il Cesanese di “Ciociaria”

Vini del Lazio: il Cesanese di “Ciociaria”

Vini del Lazio: il Cesanese di “Ciociaria” ci viene raccontato dalla produttrice e Donna del Vino Marina Perinelli dell’azienda Casale della Ioria

Il paese di Acuto si erge a più di 700 m. slm in posizione dominante sulla valle del Sacco, in un territorio montuoso con un clima rigido, in inverno ed un clima gradevole in estate, dato dalle brezze serali e notturne che mitigano il caldo giornaliero. Siamo a pochi chilometri da Roma, già in provincia di Frosinone, dove il clima, grazie alle alte cime del comprensorio (Monte Carmine e Colle Madama) è molto diverso e, grazie ai ventilati colli, favorevole per la coltivazione della vite. Siamo a sud-est della Capitale, in quel territorio chiamato Ciociaria, ricco di storia passata e moderna, che ha dato i natali e ispirato tanti artisti e uomini di cultura. Qui viene coltivato un vitigno autoctono per eccellenza: il cesanese.

Il Cesanese e Marina Perinelli dell’Azienda Casale della Ioria.
“Casale della Ioria” è una azienda agricola di proprietà della famiglia Perinelli dal 1921, i cui vigneti e proprietà sono locate nell’alta Ciociaria nei Comuni di Anagni, Acuto e Paliano a 400 mt s.l.m. su terreni argillosi e vulcanici. L’azienda negli ultimi 40 anni ha dato impulso, prima nel territorio, alla valorizzazione dei vitigni autoctoni, studiandoli ed adattandoli alle esigenze del mercato moderno. Sono stati reimpiantati i vigneti, selezionando e moltiplicando i cloni già presenti di Cesanese e di Passerina ed è stato impiantato ex-novo il vitigno autoctono Olivella, pressoché dimenticato.
I vigneti sono condotti col metodo biologico, mentre per evitare prodotti chimici, e contribuire a contenere la crescita delle erbe, in azienda vengono ospitati alcuni cavalli di piccola taglia, di una razza originaria della zona. In cantina si producono vini fermi tradizionali, ma anche due spumanti da vitigni autoctoni: Lazio IGP Passerina e Lazio IGP Cesanese.

Cesanese
Il vino si presenta di un bel rosso rubino, con leggeri riflessi granata. Al naso si avvertono intense note floreali, che evolvono ai frutti rossi come le fragole e le prugne aprendosi poi a piacevoli note erbacee e aromatiche di cacao e pepe. Al palato avvertiamo buona consistenza, il piacevole calore dell’alcol e, per finire, una buona persistenza.

Marina Perinelli dell’Azienda Casale della Ioria.
“Mi sono accostata al mondo del vino per motivi strettamente legati alla mia vita personale: quando mi sono sposata mio marito, ingegnere, ha deciso di prendere in mano le sorti dell’azienda di famiglia per anni amministrata senza un vero progetto ed io insieme a lui. Il mio ruolo è stato quello della comunicazione a fini commerciali, ho partecipato a fiere ed eventi e successivamente ho instaurato e mantenuto rapporti con i clienti stranieri conosciuti durante gli eventi. La comunicazione dei vitigni autoctoni (il più importante il Cesanese vitigno rosso autoctono del Lazio) è stato il mio lavoro più difficile sia in patria che all’estero. In questi anni la conoscenza del vitigno è cresciuta e la nascita della DOCG nel 2008 è stata un traguardo positivo per i produttori della zona e per il territorio. Personalmente ho un amore per la campagna e trovo gratificante collaborare in un’attività complessa, che ha come effetto finale la preservazione dell’ambiente e del paesaggio in una maniera economica e produttiva.

Ricordo un piccolo aneddoto che voglio raccontarvi: circa venti anni fa in un momento di stanchezza nella preparazione di un viaggio per il Vinitaly, e cercando un libro trovai nella libreria di famiglia un vecchio premio, una pergamena del 1951 che certificava la partecipazione dell’azienda alla settima edizione della Mostra Mercato di Siena con il vino Cesanese; nessuno si ricordava più di questa partecipazione, e l’aver trovato casualmente l’attestato mi sembrò un segno positivo.
Io ho studiato giurisprudenza e non avevo una formazione tecnica sul vino, frequentai il corso per sommelier dell’AIS che si rivelò un ottimo strumento sia di conoscenza che di apprendimento molto utile nel lavoro.

Se penso ad una donna, penso a mia madre Silvana che, nata nel 1927 appartiene ad una generazione in cui le donne non facevano le imprenditrici, ma ha sempre seguito di persona i suoi interessi riuscendo anche a conciliare il suo ruolo familiare.

Il mio vino preferito invece è “Tenuta della Ioria”, un Cesanese del Piglio DOCG che ha un profumo di frutti rossi, amarena e rose rosse, dai tannini eleganti, si abbina perfettamente con l’arrosto di agnello al forno e con i primi della tradizione.
Mi piacerebbe berlo con Gigi Proietti, un attore bravissimo che ammiro particolarmente.

Chiudo con il mio motto:” Di un lavoro si ricorda la fatica, di un lavoro ben fatto si ricorda la soddisfazione.”

CASALE DELLA IORIA Strada Provinciale Anagni-Paliano, km. 4.200 – 03010 Acuto (FROSINONE)

Contributo raccolto a cura di Cinzia Tosetti, giornalista e Donna del Vino

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